L’incognita del valore residuo dell’auto

Categoria: Mondo auto

La scelta tra acquisto di una nuova automobile e noleggio a lungo termine non può prescindere da un’attenta valutazione del valore residuo, cioè il valore del veicolo sul mercato dell’usato al termine del suo utilizzo. Il valore residuo (VR) impatta non poco sul canone di noleggio, e va tenuto in conto anche per valutare l’effettiva convenienza dell’acquisto rispetto al noleggio e viceversa.

Il calcolo del valore residuo, però, è un’operazione senza dubbio complessa. A determinarlo concorrono infatti numerosi fattori. Il VR non dipende solo dall’anno di immatricolazione o dal chilometraggio al momento della vendita: incidono anche molteplici variabili quali categoria dell’auto (per esempio, SUV, berlina, citycar ecc.), modello, casa produttrice, alimentazione, emissioni, allestimento, optional e design. Addirittura, il calcolo del valore residuo varia da Paese e Paese e dipende dall’anno in cui esso viene calcolato, essendo soggetto all’influenza di fattori macroeconomici quali il numero di veicoli che verranno immessi sul mercato nell’anno di riferimento.

Va da sé, quindi, che calcolare il valore residuo con precisione risulta arduo sia per i privati sia per i Fleet Manager delle aziende, e spesso ci si limita così a un calcolo approssimativo. Alcuni siti web, come Autoscout24, offrono la possibilità di calcolare il valore della propria auto usata sul mercato. Non è possibile però prevederne il prezzo di vendita a 12, 36 o 60 mesi dall’acquisto, proprio per le (spesso imprevedibili) variabili in gioco.

Ad oggi, la situazione è resa ulteriormente complicata dai sempre più frequenti blocchi del traffico voluti da molte amministrazioni comunali e che coinvolgono i motori diesel (che molti costruttori smetteranno di produrre), dalla transizione verso l’elettrico, le cui tempistiche non sono chiare, e naturalmente dall’incerto quadro economico nazionale e globale. Questi fattori rendono più complicato prevedere quanto varrà una determinata auto in futuro, e sembrano essere alla base del rallentamento del mercato auto che è stato previsto dagli esperti per il 2019. I consumatori, infatti, sembrano essere sempre più spaventati e disorientati di fronte alle incognite legate al futuro della mobilità.

È per questo che in tanti, oggi, al rischio di fare un cattivo investimento preferiscono la certezza di una spesa fissa mensile senza brutte sorprese scegliendo il noleggio a lungo termine. Come detto sopra, il valore residuo dell’auto previsto oggi incide sicuramente sul canone mensile proposto dalle società di noleggio, ma il cliente è protetto da valutazioni errate e da revisioni al ribasso del valore residuo. Che, di questi tempi, rappresentano un pericolo particolarmente concreto.

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